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Grand-Canyon-5E’ di nuovo mattina.  Ancora con lo stupore, lasciato dalla vastità del Grand Canyon, negli occhi si risale sui cavalli d’acciaio, ruota verso Williams (1881) … non lontanissima, ma pur sempre a circa 100 miglia.
La cittadina appare tutta “montata” attorno alla “Route 66”, lungo la quale arriviamo solcando la main street, che

WIlliams, Main street

Williams, Main street

poi altro non è che la “moteher road”, come ai tempi del vecchio west. Poco e nulla all’intorno, al massimo un isolato e tutto su due linee parallele di negozi, baretti e ristoranti. La madre di tutte le strade è qui; il logo “66” è dappertutto e il tema, i motori, con i negozi pieni di memorabilia pronti ad essere, ancora una volta, svaligiati dai maniaci cacciatori di cianfrusaglie made in Usa. Da non perdere la stazione ferroviaria, nodo focale nei tempi andati, terminale della Southwest Chief Amtrak train route e della Grand Canyon Railway, che termina al Grand Canyon village, come la stessa “Historic route 66”, ormai relegata a strada di folklore, soppiantata Burgherdalla “I 40” che si deve percorrere a tratti alterni, per poi tornare sulla vecchia, cara, “66”. Si cammina proprio lungo questa, magari avventurandoci un blocco “up” e uno “down” ma non di più. Fra un negozio di stemmi o qualunque cosa con il logo “66” e il “Cruiser’s 66 cafè “, guardando il cielo limpido e finendo per concedersi, prima di ripartire per uno dei tratti più emozionanti del percorso, un espresso…locale. Dai, abbiamo bevuto di peggio! La mattina passa agile, perdendo piacevolmente del tempo. Arriva il lunch time che “sfanghiamo” con un bel burgher, poi via verso un pomeriggio intensissimo di luoghi indimenticabili, con rotta finale, Los Angeles!