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Gent, canali e luci d’artista
Dalla capitale, in meno di un’ora (di treno o in bus) si raggiunge Gent, placidamete allungata alla confluenza fra due fiumi: il suo simbolo è il Gravensteen, il castello dei conti delle Fiandre,  costruito in riva all’acqua nel Medioevo, quando la città fu la capitale delle Fiandre, e arrivò a essere la seconda città in Europa per dimensioni, dopo Parigi, grazie alla ricchezza derivante dal commercio della lana. Tutto attorno, antichi magazzini commerciali e case delle antiche corporazioni mercantili (gilde). Sui tetti svetta il Belfroi, la torre civica simbolo dell’indipendenza cittadina, Patrimonio dell’Unesco. Dal ponte di San Michele si ha uno splendido colpo d’occhio sul centro, con un’infilata di tre torri: quella della chiesa di San Nicola, la torre del Belfroi e il campanile della Cattedrale di S. Bavone.  Quest’ultima custodisce il prezioso polittico dell’Adorazione dell’Agnello Mistico dipinto dai fratelli Van Eyck, considerato uno dei capolavori della pittura fiamminga del Quattrocento. L’opera, imponente, ha avuto una storia avventurosa e rocambolesca: più volte nascosta, minacciata dal fuoco, smantellata, trafugata e ricompoosta; di un pannello, rubato negli anni Trenta, si sono perse le tracce. Da qualche anno è in restauro, che sarà  completato entro il 2019: nella chiesa si ammirano le tavole già ripulite, le altre sono sostituite da riproduzioni. Gli originali sono però esposti nel locale MSK Museo di Belle Arti, in uno speciale ambiente protetto dove sono al lavoro i restauratori: osservarli all’opera, al di là del vetro, è un’esperienza singolare! Anche il resto del museo merita una visita, per il bell’allestimento e l’interessante collezione di opere di epoca diversa (impressionante il Cristo che porta la croce di Bosch). Si trova fuori dal centro, all’interno del bel Parco della Cittadella: da lì, in 10 minuti a piedi si raggiunge il complesso d’origine medievale De Bijloke, un ex ospedale sorto accanto a un monastero, oggi trasformato in un centro musicale: l’antica infemeria, con il prezioso soffitto a travi di legno che pare una grande carena rovescita di una nave, è diventata una sala per concerti, dall’acustica eccezionale.

Accanto agli edifici antichi è stato realizzato lo STAM, un modernissimo Museo della Città che ricostruisce la storia di Gent dal Medioevo a oggi:  le architetture medievali e contemporanee sono piacevolmente in contrasto, ben inserite nell’ambiente. All’interno del museo, si può camminare sul pavimento dove è riprodotta una immagine diitale aerea della città di 300 mq, con una applicazione multimediale  che permette di navigare attraverso i secoli. Sul canale che passa lì vicino, e porta in centro, c’è la una fermata del Water Tram il battello con sistema hop on/hop off (6 fermate in totale) che permette di scoprire la città da una insolita prospettiva acquatica.

Al calar della sera, vale la pena tornare in centro. Studiata ad arte e pluripremiata, l’illuminazione trasforma infatti Gent in uno scenario da fiaba: le luci ricamano delicati riflessi sull’acqua dei canali e proiettano originali geometrie sui ponti e le facciate. Lo spettacolo dura fino a mezzanotte, poi è sostituito dalle luci ordinarie. Di grande suggestione è anche, la visione dello Stadshal (o City Pavillion) illuminato, il moderno edificio in vetro, legno e cemento che pare una enorme capanna del futuro, con tante piccole finestre che si aprono nel tetto: sotto la volta spesso si tengono concerti improvvisati di artisti di strada e musicisti.

Ma Gent non è una “bella addormentata”: la sua grande popolazione universitaria (quasi 70 mila studenti su 260 mila bitanti) ne fa una delle città più viavci della Fiandre: nelle tiepide giornate estive, tanta bella gioventù affolla le banchine lungo i canali e i tanti locali del centro, che hanno un’aria piacevolmente bohemienne. Si va dalle birrerie di design ai tradizionali bruin kroegen (letteralmente, caffè scuri, perchè di solito rivestiti in legno), dove assaggiare la genièvre, il tradizionale liquore al ginepro, aromatizzata in diverse varianti: Dreupelkot (Groentenmark 12) ne serve oltre 200! Ricette gustose da tutto il mondo si possono invece gustare all’Holy Food Market (Beverhoutplein 15), un mercato di specialità enogastronomiche ricavato da un edificio del Cinquecento nato come chiesa poi utilizzato come biblioteca e centro delle arti. E la fama di Gent come piccola capitale creativa delle Fiandre, giovane e frizzante, è confermata dal suo interessante Museo del Design.