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In questa parte di Amazzonia molti sentieri, cascate e ruscelli sono raramente esplorati, da un punto di vista turistico e, addirittura uno degli itinerari più belli è ancora da completare; alle cascate di Araca infatti ci si arriva solo dall’alto, a valle – 353 metri più sotto – il percorso deve essere ultimato.
Capita, usando la massima discrezione, di imbattersi in scimmie, bradipi, delfini, alligatori, pacas e molteplici specie di uccelli, soprattutto in prossimità dell’ora del tramonto e nella stagione secca, quando è più facile individuare le lontre. Il livello dell’acqua del Rio Negro è molto variabile nel corso dell’anno, in certe zone il fiume sale anche di 14 metri. L’acqua, nella stagione secca, arriva a ritirarsi anche più di 200 metri. Nel periodo di piena, da marzo a luglio, le foreste che si trovano lungo il fiume sono chiamate Matas Igapó e sono sottoposte a periodi di 6/8 mesi di inondazioni durante l’anno. Nella foresta pluviale tropicale amazzonica alcuni alberi superano i 35 metri di altezza, la biodiversità raggiunge addirittura le 200 specie per ettaro.
Altra particolarità della regione del Rio Negro la quasi assenza delle zanzare, che non riescono a deporre le uova a causa di un “ph” dell’acqua molto basso, per cui acido, dovuto all’elevata presenza di tannino. Sembra quasi di navigare e fare il bagno nel the, quando se ne ha l’occasione. Nel 2003, il Parco Nazionale di Jau è stato dichiarato dall’Unesco “Patrimonio Naturale dell’Umanità”.