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pinkCi sono anche tanti tipi di delfini d’acqua dolce nel Rio Negro e la partenza del viaggio è di quelle col botto, anzi, meglio, col “Boto”, il delfino rosa. Un animale unico, che si può vedere e anche toccare al locale centro di preservazione, dove vive una famiglia formata da 11 esemplari adulti e 3 cuccioli. Il centro è nato nel 2008 e fa parte del complesso del parco nazionale do Jaù. Attorno all’affascinante e incantevole “Boto” aleggia la leggenda che salisse sulla terraferma, si vestisse da uomo e andasse a sedurre le donne, che ancora oggi in caso di gravidanza inaspettata gliene attribuiscono la responsabilità. Ci si può quindi svegliare così, su un’amaca all’alba sulla riva del fiume, accompagnati per tutta notte da grilli, rane, talvolta scimmie e tutti i suoni della natura. Una robusta colazione con i prodotti offerti dalla foresta è quello che ci vuole per poi avventurarsi a scoprire le Grotte di Madadà, visibili solo nella stagione secca. Durante la lunga passeggiata, 3 ore andata e ritorno, la foresta darà il meglio di sé con i suoi rumori ed i suoi colori. Con un po’ di fortuna tucani, pappagalli, scimmie e bradipi potranno essere avvistati, rarissimi i giaguari di cui è difficile anche solo poter osservare le impronte. Il Rio Negro è poi pronto ad ospitare un bagno ristoratore e magari una battuta di pesca al piranha, attività non consentita tassativamente all’interno del Parco Nazionale do Jaù. Si può poi consumare una grigliata sulla Praia do Sono, magari con quello che si è riusciti a pescare, con l’equipaggio che prepara anche ottime zuppe con i doni del fiume, prima di addentrarsi nel cuore più incontaminato e naturale dell’Amazzonia, tra i giganteschi samauma che sovrastano tutti gli altri alberi e delfini, alligatori e uccelli che accompagnano la navigazione.