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Il porto di Seward

Il porto di Seward

Un’altra meta interessante è Seward, cittadina dedicata all’esplorazione dei ghiacciai dal mare. Si percorre la Seward Highway, strada lunga solo 204 chilometri, una “dead end” che congiungeKenay-sign Anchorage con la città sulla costa orientale della penisola di Kenai, attraverso la Chugach State Forest, infilandosi poi nella penisola di Seward, dove termina la sua corsa. E’ una strada molto bella e panoramica tanto da essere designata come National Forest  Scenic Byway. Un hotel degno di essere “esplorato” nei suoi blocchi abitativi e nella reception in legno e caldamente ospitale è il Windsong Lodge la cui Resurrection roadhouse steak house serve bistecche di prima qualità, anche di bisonte.

La Resurrection steak house

Proseguendo per circa 15 chilometri verso l’interno, si arriva all’Exit Glacier, una lingua di ghiaccio che dà una triste misura del surriscaldamento globale in quanto, mentre ci si avvicina,  su un percorso di una mezz’oretta, si leggono progressivamente i segnali di dove arrivava a partire da metà XIX secolo, fino alla situazione odierna, meno della metà di quello che fu.

ItiarodAlla fine della main street, nel parco, campeggia il miglio “0” della Iditarod Trail Blazer, che ricorda il centenario dello storico “sentiero” per slitte aperto nel 1908.
Più tardi, nel 1925 vi fu un episodio chiave. Un’epidemia di difterite colpì la città di Nome. Viste le pessime condizioni meteorologiche, era impossibile far arrivare rapidamente l’antitossina tramite aereo o nave; così si risolse la cosa all’antica, con la tradizionale slitta.
Nel 1973, rifacendosi a questo evento, fu istituita la Itidarod, “la” corsa per slitte trainate da cani, su un percorso che unisce Anchorage  a Nome, per circa 1,868 km. L’episodio fu ispiratore del film d’animazione (1995) Balto: questo era infatti il nome del cane da slitta che guidava l’ultimo dei 20 team che raggiunse Nome a soli 5 giorni dalla partenza (127 ore).