Valdez nacque negli anni della “gold rush”. I cercatori d’oro vi arrivavano per mare e arrancavano a piedi lungo il Valdez Trail, un sentiero molto faticoso e pericoloso; superato il Valdez Glacier quelli che non erano morti per il freddo o caduti nei crepacci arrivavano ad Eagle. Da qui seguivano lo Yukon River fino a Dawson City e alle miniere del Klondike, ma questa è un’altra storia. Intorno al 1.900 furono scoperte miniere di rame nelle Wrangell Mountains a nord della città. Tra Valdez e il vicino centro di Cordova nacque un conflitto per la costruzione di una linea ferroviaria che doveva condurre a quei nuovi giacimenti: Cordova ottenne l’appalto e ai cittadini di Valdez non restò di meglio che rendere più sicuro il vecchio sentiero fino a trasformarlo nella Richardson Hwy. Il terremoto Good Friday del 1964, il più violento che abbia mai colpito la zona, ebbe il suo epicentro nel Prince William Sound e i movimenti del fondo del mare causarono una serie di onde gigantesche che distrussero la città, ricostruita completamente in una posizione più sicura, sei chilometri più a ovest. Oggi Valdez con il suo porto sempre libero dai ghiacci è un importante punto di collegamento tra il mare e l’interno dell’Alaska . La fama della città è dovuta alla splendida posizione geografica tra le Chugach Mountains e il mare. Strade larghe, spazi aperti, un bel quartiere residenziale costruito intorno ad un parco che si estende fino alle pendici dei monti, alberghi, ristoranti, caffè e negozi accolgono i numerosi visitatori che arrivano nel periodo estivo. Vale la pena di pernottare al Mountain Sky Hotel dotato di cafeteria. Ma se vi avventurate per le poche strade della città vi può capitare nel pieno dell’estate di assistere ad una delle tante feste in strada per ricordare la corsa all’oro e festeggiare quei due, striminziti, mesi di temperature accettabili qui al nord.