Complessivamente il territorio che passò agli Stati Uniti aveva un’estensione di circa 1.600.000km², un quinto circa degli Stati Uniti continentali, lo stato più ampio (il Texas, grande la metà dell’Alaska, è il secondo) ammesso all’Unione il 3 gennaio 1959, quale 49° stato, dopo essere stato per quasi un secolo “Territorio”. L’Alaska è, sì, tutto questo spazio, ma anche molto di più. E’ un luogo in cui dominano la natura, la vastità dei boschi e delle montagne, la neve perenne a fare da sfondo spalmata sulle montagne, sempre lontane, il mare freddo e i ghiacciai che
vi si tuffano e si sfaldano con fragorosi schiocchi lasciando cadere scaglie di ghiaccio in mare. E’ qui che si vive come nelle città americane continentali, con le dovute proporzioni, ma anche come nell’epoca della corsa all’oro, quel 1849 immortalato da Jack London nei suoi sempiterni romanzi. La fantasia si mescola alla realtà e un viaggio in Alaska non è solo nello spazio ma, concedetecelo, anche nel tempo.