Un viaggio in Botswana è un’immersione nella natura più vera, selvaggia e primordiale dove i “Big five” (elefante, rinoceronte, bufalo, leone e leopardo) sono i padroni di casa come lo sono gli “Ugly five” (marabù, avvoltoio, facocero, gnu, jena)
Un tempo era noto come Bechuanaland, la Beciuania, affrancatosi dallo status di “protettorato” britannico il 30 settembre 1966, è ricco di diamanti … scoperti subito dopo l’indipendenza (!) tanto che oggi la De Beers, che controlla il traffico diamantifero mondiale in una sorta di monopolio, ne ha fatto uno dei due centri planetari delle pietre preziose, in società con il governo del presidente Khama. Il Botswana è un luogo
incredibile per la fauna, paese grande quasi due volte l’Italia, ma con una popolazione inferiore a quella di Roma. Incastonato fra Namibia, Zimbabwe, Zambia e Sudafrica, ha in Gaborone la capitale pulsante e in crescita, nuovo polo mondiale delle pietre preziose. Oltre ad essa poche altre piccole città: Kasane alle porte del Parco Chobe, lungo le sponde dell’omonimo fiume, che la separa dalla Namibia, e prossima a Zimbabwe e Zambia e alle Cascate Vittoria ad un’ora d’auto; Francistown, vecchia capitale aurifera dove si possono visitare ancora miniere dismesse e Maun, porta d’accesso al Delta dell’Okavango, uno dei “santuari” naturali mondiali assieme al deserto del Kalahari e al parco Chobe, transnazionale, in comproprietà con la Namibia.