Home TravelQuotidiano

Il filo conduttore per un viaggio

Dunque il cibo può essere il filo conduttore di un bellissimo viaggio alla scoperta di questo piccolo Paese in grande slancio di crescita economica e sociale, che ai suoi visitatori offre un’intrigante street food anche in versione “finger”, e ristoranti di qualità a ogni livello, dalla trattoria del villaggio al gourmet urbano e innovativo delle grandi città.

Come ogni tradizione anche quella vietnamita si declina in ogni regione in sfumature particolari. Al Nord si mangia in genere più salato, al Centro più agro, al Sud più dolce.

Ogni territorio ha le sue tipicità: si gusta al Nord la zuppa Phở, impreziosita da pepe, coriandolo e menta; la Bún bò Huế di vermicelli e manzo e il Paté imperiale Chả giò sono tipici della regione centrale; mentre Hủ tiếu, la zuppa di maiale e frutti di mare si trova solo al Sud. Ciò detto però le differenze regionali sono minime, i cuochi vietnamiti le padroneggiano con sapienza per far felici i visitatori stranieri, sempre più numerosi da quando il Paese si è aperto al turismo internazionale.

Pesce, riso, il ‘garum’ d’Oriente e molto di più

Pesce alla curcuma vietnamita alla griglia con aneto, Cha ca La vong, popolare ad Hanoi.

Protagonisti dei pasti principali sono i prodotti di un’economia per secoli esclusivamente rurale e di pesca: il riso, alimento base ricco di amido, che si completa con la salsa di pesce Nước mắm, apportatrice preziosa di sale e fosforo, ricavata da gamberetti o pesce azzurro sotto sale mescolati con carote, papaya o melanzana: quanto di più simile al “garum” pompeiano della Roma imperiale e alla “colatura d’alici” in uso anche ora sulla costiera amalfitana.

Il riso si abbina anche a molluschi e crostacei, meno spesso con pollo e anatra, raramente con manzo e bufalo, molto più costosi. Dunque il pesce resta ovunque il primo fornitore di proteine animali, fresco, essiccato o per l’appunto in salsa.

Man mano che si discende dal delta del Fiume Rosso a Nord  verso il delta del Mekong a Sud, il clima si scalda e aumenta l’impiego di spezie, di zenzero, peperoncino e zafferano.

Super street food, ‘per divertimento’

Assolutamente trionfali gli spuntini, gli “ăn ao khoác dạ dâ” che si mangiano ‘per divertimento’ a metà giornata: è il fantastico street food che ovunque in Vietnam aggiunge alla scoperta del Paese momenti di piacevole sfizio, sulle bancarelle e nelle rudimentali “tavole calde” che offrono piatti freschi da gustare in piedi o su piccoli sgabelli di plastica.

Da non perdere il sandwich “Bánh mì”, sintesi di influenze francesi  e tradizione locale: baguette con maionese o pâté, nelle versioni con pollo, maiale o manzo, abbinato al té in molte varietà e profumazioni diverse.

Oppure alla bia, l’ottima birra vietnamita senza conservanti, leggera ed economica: ogni città ha la sua, che invita al brindisi nazionale: “Mot, Hai, Ba… Yo!”. Va gustato senza pregiudizi il caffé nazionale, la qualità “Robusta” della quale il Vietnam è il secondo esportatore al mondo, dal gusto delicato e originale grazie alla tostatura al burro di cacao che ne esalta note di cioccolato e mandorle.