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Dalle Puglie alle Alpi
Da Cassano delle Murge, nel cuore dell’entroterra pugliese, in provincia di Bari, a Tirano, ridente cittadina valtellinese e punto di partenza del Trenino Rosso, vi è una distanza di mille chilometri tondi.
Una lontananza tale che tramuta l’escursione a bordo del Trenino in un viaggio vero e proprio.
Occorre tempo e la volontà di costruire una proposta di viaggio a regola d’arte ma che può rappresentare anche un’opportunità di business non indifferente.
E’ il caso dell’agenzia Mercadue Viaggi, come racconta Luca Lacasella.

Trenino Rosso, Bernina Express,

Luca Lacasella

«Avendo la possibilità di prendersi qualche giorno in più è un’esperienza a dir poco unica – racconta -, noi collaboriamo bene con Adrastea Viaggi, che oltre al Trenino ha tante proposte enogastronomiche e offre buone soluzioni ricettive. Partendo da Bari, i pacchetti che preparo durano almeno sei giorni, il minimo! In abbinata mettiamo sempre un tour delle principali città svizzere e il Trenino Rosso è la chicca finale o il punto di partenza».
Tanti i gruppi che dal sole della Puglia scelgono le Alpi per una vacanza all’insegna della natura dai paesaggi innevati. «Tutti i gruppi che ho mandato son sempre tornati più che contenti – conclude Luca -. Ho un solo rimpianto: non ho ancora avuto la fortuna di fare in prima persona questo viaggio!»

Ogni “benedetta” traversina
Un prodotto conosciuto e apprezzato dal mercato è senz’altro più facile da vendere rispetto a un qualcosa di nuovo che viene proposto per la prima volta. Il Trenino Rosso gode senza dubbio di luce propria e macina risultati positivi anno dopo anno grazie alla sua fama che cresce di stagione in stagione.
Ma quando si conosce ogni dislivello, ogni stazione, se non addirittura i numeri di matricola dei convogli e ovviamente tutti gli orari di ogni tratta a memoria, dire che si ha una marcia in più è dire poco.
E’ il caso di Enrico Monari  freelance del turismo, con molti lustri di attività nel settore, ha accompagnato talmente tanti gruppi che ricordarli è uno sforzo considerevole, la sua esperienza nel turismo attraversa diverse decadi e la sua conoscenza del Trenino Rosso può tranquillamente sfidare quella di Enrico Bernasconi, rappresentate della Ferrovia Retica in Italia.
«I primi viaggi sul Trenino Rosso? Credo che fosse il 1979 o giù di lì, quindi son quasi quarant’anni che viaggio e faccio viaggiare sul Trenino Rosso».
Una passione infinita che emerge in ogni parola del racconto di Monari.
«La Ferrovia Retica è molto importante per le Alpi, dà la possibilità di immergersi nella natura e di ammirare paesaggi particolari. D’estate con le vetture scoperte è veramente un viaggio fuori dal mondo, d’inverno è totalmente diverso ma bello ugualmente, con ghiaccio e neve ovunque. Il bello di questa ferrovia è l’altezza, i dislivelli che attraversa che danno modo di vedere proprio come cambia la natura».
Oltre al valore paesaggistico, come ogni appassionato di ferrovie, Monari evidenzia anche l’opera ingegneristica che ha visto, più di un secolo fa, la realizzazione della ferrovia. «Cent’anni fa o giù di lì è stata un’impresa ingegneristica non da poco, se pensiamo ai viadotti, alle gallerie e all’altezza alla quale son stati realizzati con i mezzi dell’epoca. Un’altra cosa che mi piace sottolineare è che nasce come collegamento commerciale, la vocazione turistica è venuta dopo. Da ultimo,  Il Trenino ha prezzi contenuti, è un viaggio sicuro che ha sempre qualcosa da offrire, senza dimenticare la pulizia e la puntualità che solo le ferrovie svizzere possono offrire».