Le città delle Fiandre, la regione fiamminga del Belgio, sono vicine l’una all’altra e facili da visitare partendo dalla capitale Bruxelles, anche spostandosi comodamente in treno. Basta una settimana, o anche meno, per fare una interessante esperienza di viaggio, fra arte, storia e tradizioni locali. A partire da quella dei maestri chocolatier locali, famosi in tutto il mondo.
Bruxelles, grandi musei e boutique del cioccolato
Il viaggio parte dalla capitale Bruxelles, il principale gate aereo (nonché ferroviario) d’ingresso del Paese. Il suo centro storico è relativamente compatto e facile da girare a piedi. Nel cuore della città splende sfarzosa la Grand Place, con il palazzo del Municipio e le case delle corporazioni mediovali, che oggi ospitano caffè e bistrot.
Nelle vicinanze, nelle eleganti Galeries Royal St Hubert e Galerie de la Reinat sfilano le vetrine delle più rinomate cioccolaterie, da Neuhaus a Pierre Marcolini, una boutique del cioccolato dove le praline sembrano gioielli e a ogni stagione è ne è proposta una nuova “collezione”, come se fossero abiti d’alta moda. Altre boutique del cioccolato si tr9ovano nelle piazze del Petit e del Grand Sablon. Per ammirare la città dall’alto bisogna salire sulla collinetta KunstBerg/Mont des Artes, raggiungendo poi Place Royal/Koningsplein, su cui affaccia il Palazzo Reale. Anche qui, un po’ defilato, c’è un indirizzo da segnare in agenda per gli amanti del cioccolato: è la pasticceria-laboratorio del maestro chocolatier Laurent Gerbaud, che ha puntato sulla combinazione di cru rari di cacao e ingredienti di alta qualità da tutto il mondo, dalla frutta secca alle spezie, e organizza divertenti workshop per piccoli gruppi che si sfidano nella creazione dei cioccolatini migliori.
Il vicino complesso dei Musei Reali di Belle Arti accontenta gusti diversi: il più visitato è Il Museo Magritte, dedicato al grande pittore surrealista belga, ma da non perdere è anche il Museo dei maestri antichi, con tanti capolavori della pittura fiamminga, dal Medioevo al Seicento. Per gli appasionati dell’epoca, molto interessante è il nuovo Museo di “Fine secolo”, dedicato al periodo fra Otto e Novecento: una felice introduzione alla scoperta dell’art nouveau in città, che vanta quasi mille edifici in questo stile, fra cui la casa-museo di Victor Horta, il “padre” del movimento.