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Conoscete la Birmania, quel bellissimo Paese nel sud-est asiatico anche noto con il nome di Myanmar? Si dice che un viaggio in Birmania sia una tripla scoperta. Perché? Perché visitandolo, vediamo non solo il suo fascino, ma anche l’armonia tra il mondo indiano e l’Indocina.

Che cosa pensate quando si parla di B-I-R-M-A-N-I-A?  Dei templi, delle pagode e degli stupa? Del buddhismo? Dell’oro o dell’enorme ospitalità della sua gente? Per me, ogni lettera ha il suo significato nel presentarti un magnifico Paese. Scopriamolo insieme.

Bagan: “La sede” di templi e stupa, l’origine del Paese con la fondazione del primo regno birmano nel IX secolo. È considerato uno dei siti imperdibili dell’Asia. A Bagan le costruzioni con mattoni marroni ti trasportano subito nel passato. Qui si possono visitare oltre 3.000 monumenti. Alcuni ricordano le piramidi d’Egitto, altri hanno dimensioni più modeste e sembrano dei piccoli palazzi. Puoi visitarli a bordo di una carrozza o una moto elettrica. Passando vicino ai campi di riso, ti sembrerà di essere nella savana. Mancano solo i leoni, ovviamente. E ciò che si fissa nella mia mente è l’immagine di quel contadino all’opera sul campo vicino agli stupa…

Da non perdere assolutamente un giro in mongolfiera per ammirare dall’alto il suggestivo scenario che regala questa destinazione.

Se vi piacciono gli hotel di lusso e siete in cerca di tranquillità, Bagan Vecchia è l’ideale;  al contrario, Nyaung U è adatto ai viaggiatori con zaino in spalla e sacco a pelo, mentre Bagan Nuova può essere certamente un buon compromesso!

Ad oggi esistono più di 2.000 templi, ognuno con le sue caratteristiche uniche; alcuni speciali all’alba, altri al tramonto. Vedrai quanto sia emozionante visitare un tempio al sorgere del sole!

Non perdere una visita a questi siti:

Shwedagon Paya: fu costruito nell’XI secolo e si tratta dell’edificio religioso più famoso e più bello di Bagan.

Htilominlo Pahto è un tempio buddhista molto impressionante costruito con mattoni rossi.

Ananda Pahto è considerato il tempio più importante di Bagan.

Shwesandaw Paya è il tempio più alto di Bagan; i turisti lo adorano per la vista panoramica, soprattutto all’alba.

Il tempio di Sulamani Pahto noto come il “gioiello della corona” di Bagan.

E ovviamente il tempio di Pya-Tha-Da Paya che è il luogo ideale dove trascorrere il resto della giornata ammirando tramonti mozzafiato.

Inle: è un grande lago circondato da catene montuose come il Lago Lemano al confine tra Francia e Svizzera.

Qui colorate case galleggianti ricordano l’Isola di Burano (Venezia). Se siete appassionati di fotografia, vale la pena fermarsi ad immortalare i pescatori. Provate una crociera sul lago e ammirate i giardini galleggianti di pomodori. Non esitate a gustarli nel mercato tipico che attira intorno al lago molti gruppi etnici dai colorati abiti tradizionali. Ricordo ancora il suono delle piccole campane sugli  stupa che vibravano al vento nel “giardino degli stupa” proprio accanto al mercato. Non riuscirei  a contarli, ma sono tutti bellissimi!

Inle non solo attira i turisti per la sua bellezza incontaminata e per la presenza di resort immersi nella natura, ma anche per la sua ricchezza culturale e storica. Sulle rive del lago sono presenti hotel di lusso, mentre strutture più abbordabili si trovano nella piccola città di Nyaung Shwe.

Rocher d’Or: anche chiamata la pagoda di Kyaiktiyo, si trova nello stato di Mon, a circa 4 ore di auto da Yangon ed è un’enorme roccia di circa 6 metri di diametro a 1.200 metri di altitudine. Non è solo un importante luogo di pellegrinaggio per i buddhisti in Birmania, ma anche nel sud-est asiatico. Attenzione, solo gli uomini hanno diritto ad avvicinarsi e toccarlo. Insieme alla pagoda di Swedagon, il Rocher d’Or è riconosciuto come il simbolo del Paese.
Gli hotel presenti sul luogo non sono molti, quindi per garantirvi il soggiorno in alta stagione vi consigliamo di effettuare la prenotazione con largo anticipo.

Mandalay: per molti non è una priorità quando si organizza un viaggio in Birmania, ma certamente non può mancare in un itinerario turistico in questa località per via della sacra bellezza dei suoi templi. Come in tutte le città del Paese, è più semplice trovare templi e pagode dall’architettura tipica che buon cibo o generi alimentari. Non sono solo le note destinazioni presenti su tutte le guide turistiche a stupire per i grandi tempi, ma ogni piccolo villaggio o semplicemente ogni popolazione ha il proprio tempio per dimostrare riverenza al  Buddha. Il Buddhismo è profondamente radicato nella vita spirituale dei birmani e forse proprio per questo, la popolazione locale è gentile ed entusiasta nell’invitare i turisti stranieri a visitare Myanmar. Mandalay è la seconda città della Birmania con circa 150 monasteri e 70.000 monaci. Mi piacciono le splendide foto dei monaci che passano sul magnifico ponte di Ubein … il vecchio, il giovane e il bambino … Ci concentriamo, parliamo, riposiamo tra le onde, nel vento … dopo una lunga giornata. Ricordo il colle di Mandalay dove la gente del posto corre fin sulla cima per fare ginnastica e guardare il tramonto. Che bella vita!

Tra i templi più belli di Mandalay, da non perdere, il Buddha Mahamuni, il monastero di Shwenandaw, la pagoda di Kuthodaw, il complesso di Mingun, il tempio di Kyauktawgyi Paya e il complesso architettonico sulla collina di Mandalay. Ad essere onesti, anche se non vi sentite vicini al credo Buddhista, non potrete essere indifferenti di fronte a queste opere dalle linee architettoniche uniche al mondo.

Ed è in cima al colle di Mandalay, che al tramonto, vedo il tempio pieno di colori vivaci.
Questo è il fascino e il mistero dell’Oriente.

Aung San Suu Kyi: Nota per questo detto “Non lasciare mai che le tue paure ti impediscano di fare ciò che sai”, Aung San Suu Kyi è la prima donna asiatica a ricevere il premio Nobel per la pace in Asia nel 1991 per la sua lotta non violenta per la democrazia e i diritti umani. È considerata “un’icona dei tempi moderni che continua la sua lotta per l’umanità contro il regime”. I suoi sforzi perseveranti nella lotta per la libertà e la commovente storia d’amore con uno storico inglese sono davvero ammirevoli! Guardate il film “La signora” di Luc Besson, capirete tutto.

Nay Pyi Taw: è l’attuale capitale della Birmania. Rispetto a Yangon, la capitale precedente, Nay Pyi Taw è un’area isolata e scarsamente popolata. Secondo diversi giornalisti, è “una città gigantesca nel cuore del Paese, ma priva di abitanti. Gli unici pedoni che incontriamo sono operatori ecologici”. Che umorismo!

Irrawaddy è il più grande fiume della Birmania lungo di 2.170 km, la culla della civiltà birmana e l’asse principale tra le principali città del Paese, nonché il “Paese d’origine” del noto delfino Irrawaddy. Il fiume contribuisce notevolmente allo sviluppo culturale ed economico della Birmania.

Affascinante! Sì, dopo tutti questi elementi, per me, è un aggettivo che descrive esattamente la Birmania.

Se un giorno volete lasciarvi alle spalle la stanchezza e cercare una destinazione per riposare o provare qualcosa di diverso rispetto alla a vostra routine, pensate alla Birmania! Il periodo migliore per visitarla è tra novembre e febbraio. Fa caldo da marzo a maggio, soprattutto a Bagan e Mandalay. Fortunatamente, è più caldo nelle aree montuose (Kalaw, Rocher d’Or) e sul Lago Inle. Giugno, luglio ed agosto sono mesi di pioggia soprattutto a Yangon. La visita alla Golden Rock e il trekking durante il monsone non sono molto raccomandati. Al contrario, il centro del Paese ha un clima più secco.
Vi auguro un viaggio memorabile!

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