Futuristica ma ricca di tradizioni, con lo sguardo verso il futuro ma solide radici nel proprio passato, Singapore è una destinazione cosmopolita e in continua evoluzione.
Situata nell’estremità meridionale della penisola malese, Singapore si sviluppa su un arcipelago formato, oltre all’omonima isola principale, da circa 60 isole e isolette. Estremamente facile da visitare, grazie anche ad un’efficientissima rete di trasporti, è la destinazione ideale per ogni tipo di viaggiatore: dagli amanti della natura agli appassionati gourmet, dalle famiglie alle coppie, Singapore supera le aspettative grazie alla sua ricchissima offerta.
Vanta anche uno degli aeroporti più all’avanguardia del mondo, il pluri-premiato Changi Airport, che dal 2019 si è esteso con il nuovo Jewel, una struttura collegata ai terminal dell’aeroporto; una vera e proprio attrazione che include al suo interno la suggestiva Rain Vortex, la cascata interna più alta del mondo, oltre a numerosi negozi, ristoranti e tantissime altre attrazioni.
Addentrandosi per la città, da non perdere è la visita ai suoi quartieri etnici, viva testimonianza delle origini e delle tradizioni dei diversi popoli, che hanno dato vita al suo spiccato melting-pot culturale.
Chinatown è il quartiere più esteso di Singapore, qui si può passeggiare lungo le strette stradine e entrare nei negozietti dove si possono acquistare prodotti tradizionali cinesi e souvenir. Caratteristica del quartiere sono le shop-house, le piccole case dalla facciata colorata costituite da un negozio al piano terra e l’abitazione al piano superiore, alcune di esse sono visitabili. Da visitare il tempio Buddha Tooth Relic Temple, dove, oltre ad una reliquia del Buddha storico conservata in una gigantesca stupa d’oro massiccio, sono ospitati oltre 300 manufatti buddisti provenienti da tutta l’Asia che raccontano la vita e gli insegnamenti del Buddha.
Il vivace quartiere arabo, chiamato Kampong Gelam, è senza dubbio uno dei luoghi da non perdere. Ricco di boutique dove acquistare prodotti tradizionali è anche ideale per bere un drink nei tanti locali e bar sparsi lungo le sue coloratissime strade, come Haji Lane una strada le cui mura sono interamente ricoperte di murales. Costruita nel 1824 in onore del Sultano Hussein Shah, la suggestiva moschea spicca per la sua cupola dorata, la sua caratteristica principale sono le cupole: la base di ciascuna cupola è ornata con fondi di bottiglie di vetro donate dai fedeli meno abbienti, in modo che anche i più poveri potessero contribuire alla costruzione.
Little India, quartiere colorato e profumato, va scoperto passeggiando lungo le sue strade dove si potranno percepire gli odori di spezie e dei piatti tradizionali indiani, ammirare i chioschi che vendono collane di fiori di mille colori e entrare nelle piccole boutique dove si possono acquistare sete, spezie e gioielli indiani. Chi volesse immergersi nelle tradizioni di questo popolo e scoprire la religione induista potrà visitare i templi che si trovano in quest’area, come il Sri Veeramakaliamman Temple, dedicato alla terribile dea Kali, è stato costruito nel 1881 da manovali bengalesi, che cercavano a Singapore un luogo per pregare. Il tempio è ricco di statue colorate e intricate decorazioni ed è senza dubbio una delle costruzioni più caratteristiche di Little India.
Cuore dell’eredità storica, culturale e architettonica della città-stato, il Quartiere Coloniale chiamato Civic District, è stato progettato dal fondatore della moderna Singapore, Sir Stamford Raffles. Alcuni dei principali edifici sono stati restaurati e riportati all’antico splendore, come il Victoria Theatre and Victoria Concert Hall, un edificio storico costruito nel 1862 e oggi un’icona della città con la sua splendida facciata neo-classica; oppure il MICA Builing, una struttura che ospitava in passato una stazione di polizia, caratterizzata da una serie di persiane tutte colorate e oggi adibita per l’organizzazione di mostre ed eventi culturali. In questa area si trova anche la St. Andrew’s Cathedral, un originale esempio di neogotico inglese: questa cattedrale è la più grande di Singapore ed è stata ricostruita nel 1862 in seguito ad un fulmine che aveva distrutto la struttura originaria, si distingue per le splendide vetrate decorate, dedicate tra gli altri a Sir Stamford Raffles. Anche la statua commemorativa situata davanti al Victoria Memorial Hall è dedicata al fondatore di Singapore: in quanto padre della patria, Raffles è ancora oggi ricordato dai Singaporiani e la sua storia esercita grande fascino sui visitatori.
Grazie alla sua multiculturalità, la Città-Stato asiatica non solo è caratterizzata dalla bellezza architettonica dei quartieri etnici, ma offre altresì una cucina variegata, fatta di contrasti e tradizioni differenti. Parte dell’identità nazionale ruota, infatti, attorno ai differenti tipi di cucina, dalla cinese alla malese, passando per l’indiana e l’indonesiana. La cucina è protagonista anche fra i colloqui quotidiani degli abitanti della Città del Leone: si dice che, prima ancora di “come stai?” gli abitanti di Singapore si chiedano “hai mangiato?”
Vero e proprio paradiso per i foodies, Singapore è la destinazione ideale per chiunque ami sperimentare sapori nuovi, alternando la cucina gourmet con lo street food. Infatti, per un’esperienza autentica nelle tradizioni culinarie di Singapore non può mancare una tappa presso i cosiddetti hawker center, i tipici chioschi che vendono una gamma molto ampia di cibi diversi e dove convivialità e tradizioni gastronomiche si uniscono.
La cultura dello street-food è uno degli elementi essenziali che definiscono l’identità culinaria di questo Paese, al punto che, nel dicembre 2020, è stata iscritta sulla Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dell’UNESCO. Tra i piatti più rappresentativi di Singapore troviamo senza dubbio il chili crab, un granchio cucinato in una salsa al pomodoro speziata, un classico sulla tavola di chiunque vada a Singapore, e l’hainanese chicken rice, considerato quasi un piatto nazionale: la ricetta di origine cinese di questo pollo accompagnato dal riso, nella sua semplicità, è apprezzatissima dai locali.
A conferma dell’importanza di Singapore nel panorama gastronomico del Sud-Est asiatico, nel 2016 è sbarcata nella Città del Leone la Guida Michelin, la quale raccoglie numerosi indirizzi per gli appassionati di cucina. Chi desidera una cena stellata può scegliere, ad esempio, il tri-stellato Zén, il quale si è aggiudicato la terza stella proprio nel 2021: il locale serve piatti creati utilizzando ingredienti di prima qualità provenienti dall’Europa e dal Giappone e che prendono ispirazione dalla cucina francese. Oltre al ristorante Zén, Singapore può vantare altri due ristoranti a 3 stelle: Les Amis e Odette, i quali hanno ottenuto il prestigioso riconoscimento nel 2019. Per chi invece è alla ricerca di una cucina locale ma con un tocco gourmet, il Candlenut dello chef Malcolm Lee, permette di sperimentare una cucina peranakan particolarmente raffinata, un vero e proprio mix di sapori e profumi che riflette l’identità multiculturale di Singapore. Oltre ai ristoranti premiati con le rinomate stelle, si possono trovare anche numerosi suggerimenti di locali dove la cucina di altissimo livello può essere gustata a prezzi accessibili.
Considerata l’importanza della cucina, a Singapore non mancano gli eventi dedicati al cibo, che rendono la Città-Stato asiatica la destinazione perfetta per i foodies in tanti periodi dell’anno. Il World Gourmet Summit è una kermesse gastronomica considerata uno degli appuntamenti più autorevoli a livello internazionale: il festival, che celebra il talento e la creatività, permette di assistere ad esclusivi show-cooking di chef stellati e partecipare a degustazioni gastronomiche e vinicole, in una serie di raffinate esperienze extrasensoriali. Il Singapore Food Festival, invece, si svolge nel mese di luglio e permette di godere di un mix unico di street food, cucina locale e proposte gastronomiche, oltre a locali pop-up ed eventi mondani che animano le vie della città.