Un viaggio non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati. (Antonio Tabucchi)
Abbiamo scelto come meta per il nostro viaggio di Pasqua la Normandia. A circa due ore da Parigi, nel nord ovest della Francia e bagnata dalle acque dell’Atlantico, la Normandia coincide, nell’immaginario collettivo, con il fascino senza tempo del Mont Saint Michel, con i quadri degli impressionisti o con lo sbarco degli alleati del 6 giugno del 1944, che segnò l’inizio della fine della seconda guerra mondiale. Ma la Normandia offre di più, molto di più: paesaggi infinitamente vari, un ricco patrimonio storico e culturale e, perché no, un’offerta enogastronomica che non ha nulla da invidiare ad altre regioni francesi.
La Senna, il più conosciuto fiume francese, si snoda in Normandia e passa accanto alle antiche abbazie di Jumièges e St.Wandrille per dirigersi verso la costa, dove si getterà nel Canale della Manica in corrispondenza di Le Havre. La Costa Normanna, lunga 600 km, divenne dalla seconda metà del 19° secolo una delle mete predilette dai pittori.
La Normandia prende il nome dai guerrieri vikinghi che, a bordo dei loro drakkar, risalirono il corso della Senna nel IX secolo e in quello successivo diventarono sedentari, costituendosi in ducato.
Il primo duca fu Rollone, che nel 911 fondò il ducato di Normandia: con il trattato di St. Claire-sur-Epte egli ottenne dal Re di Francia l’autorità sui territori della Normandia in cambio della sua alleanza contro gli altri pirati vikinghi; nello stesso tempo Rollone si fece battezzare e divenne Roberto 1° di Normandia.
Il nostro tour, che svolge tra 7 città e 3 siti Patrimonio UNESCO e inizia con la visita di Giverny, culla dell’Impressionismo, piccolo villaggio sulle rive della Senna dove visse il celebre pittore impressionista Claude Monet. La visita alla casa del pittore, un tripudio di fiori e colori, ci accoglie con il suo giardino delle ninfee e i suoi ponticelli giapponesi ricoperti di glicini che abbiamo avuto l’occasione di conoscere attraverso i quadri del grande maestro.
A pochi passi si trova il Museo degli Impressionisti. Dal 2009, il Museo ha come obbiettivo di far conoscere le origini dell’impressionismo e la sua influenza, nel tempo e nello spazio. In questo senso, introduce i suoi visitatori nella storia dell’impressionismo e del postimpressionismo e rivela anche il loro impatto sull’arte nel XX e XXI secolo. L’impatto dell’impressionismo oltre i confini francesi è un altro argomento che il museo sta particolarmente esplorando.
Lasciamo alle nostre spalle Giverny e proseguiamo per Rouen, la più grande città dell’Alta Normandia, capitale del Gotico e del Rinascimento francesi. In suo centro storico dove le case a graticcio ci rallegrano la vista con i loro balconi fioriti è famoso per la Cattedrale di Notre-Dame ritratta da Monet, ma anche per altri edifici come il Palais de Justice, le chiese di Saint-Ouen e di Saint-Maclou.
Da Rouen la strada ci porta per la Costa di Alabastro, affacciata sul Canale della Manica e caratterizzata da alte falesie scolpite nella pietra calcarea modellate dal vento, dall’acqua e dalle intemperie naturali, dove visitiamo Étretat, la pittoresca Honfeur e le eleganti località balneari di Deauville e Trouville.
Étretat, nata da un modesto villaggio di pescatori, oggi è una delle stazioni balneari più rinomate del Paese per la bellezza delle spiagge ghiaiose, ma soprattutto per le sue falesie naturali di calcare a picco sul mare, che includono un famoso arco naturale. Il suo paesaggio, insieme alle spiagge frequentate da villeggianti, hanno attratto molti artisti, tra cui i pittori come Eugène Boudin, Gustave Courbe e Claude Monet o scrittori come Maurice Leblanc, Gustave Flaubert e Guy de Maupassant.
Honfleur è un piccolo e delizioso porto sull’Atlantico, situato in una posizione strategica sull’estuario del fiume Senna, sfruttato dagli albori della storia. La città che fu risparmiata dai bombardamenti alleati della seconda guerra mondiale, conserva oggi le sue alte case scandinave con muri a travi e mattoni crudi di paglia e fango (torchis) lungo stretti vicoli. Ma il monumento più originale è la chiesa di Santa Caterina nella quale il soffitto-volta è costituito da un immenso drakkar rovesciato.
Dopo le fiorite cittadine di Deauville e Trouville andiamo alla scoperta di Caen, la capitale della provincia di Calvados, celebre per la sua acquavite a base di sidro di mele. Ma prima ancora facciamo tappa a Bayeux per vedere il prezioso arazzo della Regina Matilde, una tela di lino ricamata lunga 70 metri risalente all’XI secolo, opera d’arte Patrimonio UNESCO dell’Umanità. La tela raffigura le gesta di Guglielmo il Conquistatore, che dopo la battaglia di Hastings (1066) venne incoronato re d’Inghilterra e diede l’inizio ad un lungo periodo di dominazione normanna sull’isola.
Caen, la città di Guglielmo il Conquistatore, che vi fece costruire un un castello e le abbazie l’Abbaye aux Hommes e l’Abbaye aux Dammes, è una metropoli vivace e animata. Nella storia recente, Caen ha pagato un pesante tributo durante la Seconda guerra mondiale. Ricostruita intorno ad alcuni monumenti superstiti restaurati, la “città verde” offre oggi un aspetto molto accogliente, con le sue case in pietra locale, i suoi monumenti antichi e le realizzazioni moderne. Le vetrine dei negozi alla moda ci tentano come le sirene, ma il tempo è nostro nemico e dobbiamo salire nel pullman che ci porterà nei luoghi dello Sbarco: il Museo di Arromanches, Omaha Beach e il cimitero americano di Colleville sur Mer. Queste visite ci consentono di comprendere lo svolgimento dei drammatici eventi che hanno segnato la storia contemporanea e hanno dato un nuovo corso alla storia. Ad Arromanches la bassa marea rende visibili i resti dei Port Winston che fu costruito in una sola giornata dalle truppe britanniche.
Il nostro periplo normanno non può finire diversamente se non con la visita al Mont Saint Michel, suggestivo isolotto lambito dalle maree più alte d’Europa dove sorge la grandiosa abbazia benedettina la cui bellezza misteriosa e solennità ci arrivano dritte al cuore. Soprannominato “ La Meraviglia dell’Occidente”, il Mont Saint Michel fa parte della lista dei luoghi patrimonio UNESCO dell’umanità dal 1979. Saliti nella chiesa abbaziale che si trova sulla sommità dell’isola il profumo del mare ci invade l’anima mentre gli occhi godono di una splendida vista sulla baia circostante che è il teatro delle più grandi maree dell’Europa continentale. Da qui abbiamo l’occasione di vedere lo spettacolo da esse offerto che fanno ridiventare in poche ore il Mont Saint Michel in un’isola: l’acqua ricopre il guado sommergibile e la rocca rimane senza accesso al continente.
Una volta ritornati al nostro pullman ci rendiamo conto che l’emozione chi ha sopraffatti. Tra un po’ inizieremo il nostro viaggio di ritorno che prima di rientrare in Italia ci porterà a Parigi, ma siamo tutti d’accordo che abbiamo lasciato un pezzo del nostro cuore qui, in questo pezzo di terra che ci ha accolti con i suoi paesaggi formati da distese di verde e le falesie “lavorate” dal vento e dalle piogge, con le sue città eleganti, testimoni dello scorrere del tempo e della sua storia, con le sue tradizioni, con i suoi colori, i suoi profumi e i suoi sapori. Ebbene sì, i suoi sapori, perché la Normandia è una tavolozza di sapori che spazia tra la terra e il mare che non finisce mai di stupire: frutti di mare, pesce, formaggi (non soltanto il camembert) tutto annaffiato da un bicchiere di buon sidro fresco e fruttato.
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