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Sigiriya: zampe di leone scolpite nella pietra

E’ stato importante arrivare presto alla base della Roccia del leone per godere al massimo dei colori dell’alba e prima dell’arrivo dei pulmann, per godere con calma e in relativo silenzio la bellezza e la magnificenza di questo sito UNESCO.

Una dimora fortificata costruita dal re Kasyapa (477 – 495 d.C.) che si protende verso l’alto, una “Fortezza nel cielo” sulla cui sommità si possono ammirare le tracce di quello che una volta doveva essere il sontuoso palazzo del re con i favolosi giardini e le vasche che contenevano l’acqua, circondato alla sua base da un triplo fossato e ancora giardini e fantastiche fontane!

Particolari della Roccia di Sigiriya

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Saliamo pian piano con scalinate di pietra ed acciaio verso la cima della Roccia del Leone soffermandoci per ammirare ora il paesaggio idilliaco, ora gli affreschi di fanciulle sulle pareti, ora le zampe di leone scolpite nella pietra: giunti in cima sulle terrazza, un panorama davvero stupendo si dispiega dinanzi mentre nel cuore grande è la voglia di fermare ogni istante per vivere e respirare la bellezza che si percepisce tutto intorno, la pura energia colorata di cielo – roccia -foreste – laghi – sole, un mix davvero unico!

Le fanciulle di Sigiriya: cortigiane o forse di dee, affrescate in un anfratto a mezza altezza della parete rocciosa

Difficile tornare indietro da lì senza essersi voltati mille volte per rivedere La Roccia, attratti da essa per sempre!!

Anuradhapura: la città sacra e la più antica capitale dello Sri Lanka

Il giorno successivo è un momento speciale in Sri Lanka: i buddhisti (e non solo!) festeggiano il “Giorno della Luna Piena”, la “Poya Day”, una festa che si ripete ogni mese con l’arrivo della Luna Piena, durante la quale negozi ed uffici sono chiusi e gli abitanti dell’Isola, che hanno un spirito della festa innato e il sacro senso dell’ospitalità festeggiano in modo condiviso le feste delle quattro grandi religioni presenti sull’isola, fra riti religiosi, mantra, momenti di meditazione, benedizioni e tanta allegria!

Questa festa nazionale la trascorriamo fra Anuradhapura e Mihintale, due località riconosciute quali siti Unesco, legate alla storia millenaria di questo Paese ed alla religiosità buddhista, facendoci travolgere e contagiare dall’aria di religiosità e di serena festa che si respira, vivendola attraverso la gente meravigliosa del posto, prodiga di sorrisi, saluti e la benedizione dei monaci buddhisti che ci avvolgono intorno al polso fili di seta bianchi. Luoghi ed istanti che ci regalano meravigliose emozioni e sensazioni di serenità, fra i mille colori dei fiori di loto e l’aroma di incenso che si diffonde nell’aria.

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Anuradhapura: Sri Maha Bodhi, “ il sacro Bo” il fico sacro qui trapiantato nel 288 a.C.

Anuradhapura rappresenta la città sacra e la più antica capitale dello Sri Lanka, un luogo dove si può ritrovare il vertice artistico, culturale, storico e religioso del Paese, un fascino che deriva senza dubbio anche dal misticismo dei complessi buddhisti che vi si trovano all’interno dell’area incentrata sullo Sri Maha Bodhi, “ il sacro Bo”, il fico sacro qui trapiantato nel 288 a.C. da un ramo di Bodhy Gaya proveniente dall’India e sotto il quale Buddha raggiunse l’illuminazione!

Incastonata tra il verde di una rigogliosa vegetazione tropicale, laghetti, fiumi e parchi, questa antica città è sacra anche agli induisti per essere stata anche capitale del re Asura Ravana, uno dei protagonisti del testo sacro del Ramayana, per cui accanto ai dagoba, ai santuari buddhisti, ai monasteri, alle pokuna, coesistono i templi hindu.

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Mihintale – Città sacra dello Sri Lanka dalla quale si diffuse il Buddhismo

Da Anuradhapura nel pomeriggio raggiungiamo il sito di Mihintale, altra città sacra al buddhismo costruita su di una collina considerata la culla della religione buddista nello Sri Lanka e dove vuole la leggenda Mahinda riuscì a convertire il re di Anaradhapura, iniziando da qui la diffusione del Buddhismo nell’Isola.

Qui in un paesaggio naturale davvero incantevole in compagnia dei pellegrini e di una folta schiera di scimmiette, risaliamo per sentieri e scalinate (solo 1840 Gradini!) sino al Mandapaya e alla dagoba dove si racconta sia custodito un capello di Buddha. Da questa collinetta la vista su Anuradhapura e la giungla intorno è meravigliosa, ed è altrettando splendido osservare il sole scendere dietro l’ orizzonte mentre pare salutare con i suoi raggi le preghiere sugli alberi che si muovono nel vento e la Giornata di Poya!