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Un’ altra emozione che fa rimanere a bocca aperta è il volo in mongolfiera sopra la piana di Bagan per osservare il sole sorgere dal fiume Irrawaddy e gli stupa dispiegarsi a perdita d’occhio nella pianura sottostante: è come osservare dall’alto un vero e proprio museo a cielo aperto immerso nella vita rurale. Uno spettacolo davvero fantastico!

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In mongolfiera…  sopra la Piana di Bagan: le emozioni sono davvero infinite….

Di giorno invece è interessante effettuare la visita allo splendido tempio di Ananda – uno dei più imponenti di tutta Bagan costruito nello stile architettonico Mon…un vero capolavoro!

Sempre a Bagan è molto interessante fare un giro al mercato di Nyaung Oo, o andare verso i piccoli villaggi sorti all’ombra di imponenti monumenti e monasteri, mentre nella Old Bagan merita di essere visitata la Pagoda Shwezigon, costruita dal Re Anawrahta all’inizio dell’XI secolo e poi osservare da vicino lo stile di vita degli abitanti di Bagan, assaporare la loro cucina tipica presso una casa locale. Un’occasione unica per avvicinarsi alla cultura birmana!

Ma è già tempo di rientrare a Yangon dove ho scelto di rimanerci ben 4 giorni scoprendo una città che non è certo da mordi e fuggi!

Oltre alle tradizionali mete come la Pagoda di Sule, i Giardini di Mahabandoola, la Pagoda di Botataung, il Mercato di Bogyoke, non manca la leggendaria Pagoda di Shwedagon il più grande sito religioso del Paese nonché simbolo del Myanmar, indimenticabile e magica soprattutto al tramonto.

Yangon:La Pagoda la Shwedagon: non ci si stancherebbe mai di ammirarla giorno e notte: più che una sola pagoda si tratta di un complesso religioso di inestimabile valore!

Un celebre storico birmano, Thant Myint-U scrisse così della Pagoda:

E’ un’enorme struttura dorata, alta 99 metri, a forma di imbuto rovesciato, con base ottagonale e una cupola a campana che termina in un lungo pinnacolo. Le parti inferiori sono ricoperte di foglia d’oro e quelle superiori di lamine d’oro massiccio, per un rivestimento complessivo di ben 60 tonnellate, ‘più che in tutti i sotterranei della Banca d’Inghilterra’, dicevano i birmani all’epoca del dominio britannico. La cima del pinnacolo è incrostata di migliaia di pietre preziose e diamanti, per un totale di duemila carati.

Risplendente al sole di giorno e illuminata anche la notte, la Shwedagon è visibile da quasi ogni punto della città. Non esiste forse altro posto al mondo che sia fisicamente e spiritualmente dominato da un luogo di culto quanto lo è Yangon dalla sua pagoda. Dopo averla visitata nel 1889, Rudyard Kypling la definì ‘un mistero dorato’, ‘una splendida meraviglia luccicante che ardeva al sole”.

Splendida anche la visita alla pagoda di Kyaukhtatgyi con la sua statua di Buddha di ben 72 metri di lunghezza per poi sostare al Lago Reale ammirando il Palazzo di Karaweik, replica dell’antico galeone reale.

La sera il il Palazzo Karaweik diventa un Ristorante con dove è possibile ammirare le bellissime danze birmane

E che dire dell´esperienza di girovagare con il “Treno circolare” che si ferma nei differenti rioni della città!

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Yangon: Il cimitero di guerra di Taukkyan, un memoriale ai soldati alleati dal Commonwealth caduti in guerra.

Nei dintorni di Yangon sono da non perdere la vicina Thanlyin visitando la Pagoda Kyaik Khau, mentre a Kyauk Tan coinvolgente la visita alla Pagoda Yele costruita in mezzo del fiume Hlaing. A Yangon e dintorni molti sono i luoghi visitati fuori dagli itinerari comuni ma che hanno dato una impronta interessante all’insieme del viaggio, come l´affascinante rione di Dhala o il Museo Nazionale di Yangon.

Yangon: il Museo Nazionale…non solo il trono del leone!

Ma é tempo di andare verso la Golden Rock e Bago fermandosi lungo il percorso nei pressi del parco della guerra degli Alleati vicino a Taukkyan. Da Kinpun via camion (bellisima esperienza fra i pellegrini) arriviamo a Kyaikhtiyo, uno dei luoghi religiosi più famosi del Myanmar.

La Roccia d’Oro è un enorme masso interamente ricoperto di foglie d’oro che da 2500 anni si mantiene inspiegabilmente in bilico su un dirupo: si dice essere in equilibrio su una ciocca dei capelli di Buddha ivi custodita. Fedeli buddhisti e monaci provenienti da tutto il Sud-est asiatico vengono qui in pellegrinaggio, per pregare e meditare anche tutta la notte. Un vero spettacolo, indimenticabile, come la visita dei templi e monasteri vicini. Bellissimo l´incontro con gli eremiti.

Kyaikhtiyo, uno dei luoghi di pellegrinaggio più famosi del Myanmar.

La Roccia d’Oro fra mito, preghiere e leggende, una esperienza da vivere coinvolgente!

A Bago la Pagoda Shwe Thalyaung, la Pagoda dei 4 Buddha seduti (Kyaik Pun )…e mille altri luoghi di grande fascino.

E’ tempo di andare verso la mitica Bago: ci aspettano tanti siti da visitare. Bello il Monastero del Serpente, la Pagoda Shwemawdaw, la Pagoda Shwe ThaLyaung con la sua statua di Buddha di 55 metri di lunghezza, la Pagoda dei 4 Buddha seduti (Kyaik Pun ) e numerosi altri luoghi di grande fascino.

Ci aspetta ancora un volo da Yangon a Thandwe per un p0′ di riposo al mare e relax a Ngapali Beach: una spiaggia di sabbia bianca, con un’acqua cristallina e calda con molte isolette vicine. Ed é bellissimo girovagare sino al villaggio dei pescatori, con la sua Pagoda in mezzo al mare, vedere i bimbi alla sera giocare in riva al mare, mentre ogni tramonto diventa un vero spettacolo della natura.

Ngapali Beach…un mare da vivere: fra relax, nuotate, la gente del posto al villaggio di pescatori…e la sera buona cucina di pesce fresco nei piccoli ristorantini locali!

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Myanmar: un sogno ad occhi aperti..un Viaggio su misura che ti rimane nell´anima, come la dolcezza e l’ospitalità del popolo birmano…Emozioni impagabili…da vivere così, non intruppati..ma liberi di vivere questo Paese attraverso luoghi e genti!

Ma ritornerò…

Grazie DGV TRAVEL, ancora una volta, hai centrato ogni mia aspettativa!

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“Così selvaggia e insaziabile è la vera voglia di viaggiare, lo stimolo di conoscere e di sperimentare cose nuove, che nessuna conoscenza e nessuna esperienza riescono a saziare. Uno stimolo che è più forte di noi e di tutte le catene, che vuole sempre più sacrifici da chi ne è dominato.[…]…

Quando la terra chiama, quando ai vagabondi giunge il richiamo del ritorno e per noi irrequieti si delinea il luogo del riposo, allora alla fine non sarà un congedo, una timida resa, ma piuttosto un assaporare, grati e assetati, la più profonda delle esperienze”.

Testo di Hermann Hesse tratto dalla Raccolta “Storia di Vagabondaggio” -“ Voglia di Viaggiare”, 1910.

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