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sacerdote shintoista al tempio

L’incrocio più trafficato del pianeta, con strisce pedonali lunghissime – almeno quattro volte le nostre – e fiumi di persone che attraversano contemporaneamente in tutte le direzioni, si trova a Shibuya, quartiere nel quale c’è anche la “collina dei Love hotels” un fenomeno interessante almeno quanto quello delle sale di Pachinko disseminate in tutto il Giappone, specchio della realtà a due facce vissuta dalla società giapponese contemporanea. Se da una parte infatti si tratta di un popolo profondamente gentile, mite, rispettoso delle regole, dedito al lavoro e cultore della religione praticata nei numerosi templi shintoisti e buddhisti, dall’altra sono chiaramente percepibili anche in un viaggio di pochi giorni gli eccessi e le abitudini che indicano un forte desiderio di evasione dagli schemi e dalle regole.

sacerdote buddhista

Ecco allora le rumorosissime sale Pachinko, dove si gioca alle slot machine a ogni ora del giorno e della notte, ecco i Love hotels dove è possibile ritagliarsi momenti di intimità “a ore”, ecco anche l’imperdibileTakeshita-dori, la famosa strada del quartiere di Harajuku, colorato bazar a cielo aperto dove sfilano gli adolescenti di tutto il Giappone e in particolare le “gothi-loli”, ragazzine agghindate secondo uno stile a metà fra la moda romaticgoth e lo stile Lolita.

Scorci di Takeshita-dori

Ed ecco le innumerevoli sale dove cimentarsi in spettacoli di karaoke dopo aver indossato i costumi dei personaggi preferiti, esposti in bella mostra all’ingresso.
Non manca anche la Tokyo delle tradizioni, con intere zone ricche di piccoli templi silenziosi e di stradine appartate, concentrate soprattutto nei quartieri di Asakusa e Ueno

Ueno

cimitero a Ueno

Il Giappone è terra di contrasti, abitata da un popolo profondamente radicato alla propria cultura, tanto da parlare poco l’inglese anche a Tokyo e da inserire ancora meno indicazioni in una lingua diversa da quella locale. Un popolo abbastanza omogeneo dal punto di vista etnico e culturale, che spesso veste ancora gli abiti tradizionali, che si assiepa ai templi durante le festività religiose e che non si premura di legare le numerosissime biciclette perché qui la microcriminalità non esiste…

Lo stesso popolo che idolatra le ragazze più giovani, ritratte in pose ammiccanti sui manifesti affissi in città, che tende con una certa frequenza alla sbornia serale e che si appassiona alla lettura di manga erotici.
Questo è, almeno, quanto abbiamo potuto intravedere noi, in un breve viaggio fra Tokyo e Kyoto.