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Una veduta dal parcheggio del Roy's motel

Una veduta dal parcheggio del Roy’s motel

Il viaggio volge al termine. Ancora qualche emozione la regalano gli ultimi tratti della Sixty-Six. Ci fermiamo al Roy’s, motel in disuso che sta per rivivere i fasti di un tempo, grazie ad un’attenta ristrutturazione dove troviamo un gruppo di “amazzoni” con cui facciamo gemellaggio per una limonata.

Bagdad cafè, quello vero

Bagdad cafè, quello vero

Ma la cosa più emozionante è entrare al Bagdad Cafè, quello vero, a Newberry springs, poco fuori dal deserto del Mojave, in California, dove fu girato l’ omonimo film “cult” del visionario Percy Adlon (1987). Va detto che prima del successo dovuto al film, il locale si chiamava Sidewinder cafè. Ci accoglie la proprietaria, quella vera, Ms. Andrea Pruett, ma non c’è, come sottofondo, l’avvolgente brano legato per sempre a questo cult movie “I’m calling you”, le cui parole recitano pressappoco così:
“Una strada deserta da Vegas al nulla, qualche posto migliore di quelli dove sei stato. Una macchina da caffè che va riparata, in un piccolo caffè appena di là dalla curva, ti sto  chiamando…ma non   puoi sentirmi”.

L'interno del Bagdad cafè

L’interno del Bagdad cafè

Il luogo è comunque magico, permeato di quell’atmosfera surreale che evoca la canzone interpretata da Javetta Steel … con qualche avvenente ragazza (datata 1950…) che ancora indossa sempiterni stretch leggins, bionda platino (!), memoria dei fasti andati…Dopo un buon pancake la polvere si reimpossessa dei nostri occhi e ci dirigiamo nel caldo tremolante del primo pomeriggio per l’ultima galoppata, destinazione Los Angeles attraverso l’Angel crest national forest, St. Gabriel Mountains.

Angel's Crest: dentro le nuvole, là sotto,L os Angeles

Angel’s Crest: dentro le nuvole, là sotto,L os Angeles

Giunti  a Wrightwood si devia verso Big Pine, dove vela la pena, se avete fame, di fermarsi al Grizzly cafè. Si prosegue per la “2” e si sale fio all’estremità del Dawson Saddle, il passo a 2409 metri da cui si domina la valle in cui inizia Los Angeles, nell’entroterra, poi si scende a capofitto fendendo anche le basse nuvole, che spesso insistono sull’area, per l’ultima galoppata prima di rituffarsi nel caos della “città degli Angeli”, per chiudere un cerchio che dalla California ci riporta alla California, dopo essere passati per Arizona, Nevada e Utah.